Alima ha potuto curare la sua otite.
Mohamed e Mahfud hanno giocato in riva al mare.
Fadel ha visto per la prima volta un orso polare al Museo di Storia Naturale.
Queste attività apparentemente normali per un bambino di otto anni, sono eccezionali per i sei bambini Saharawi ospitati per una settimana in città grazie ai volontari dell’associazione Oltre Confine, che da anni si occupa di diritti umani.
Mohamed, Mahfud e i loro amici, durante il resto dell’anno vivono nel deserto roccioso algerino, come profughi in una tendopoli, con temperature che raggiungono i sessanta gradi.
La popolazione Saharawi vive da ormai trent’anni lontano dal suo luogo di origine, il Sahara Occidentale, attualmente occupato dal Marocco, cercando di riottenere le sue terre con metodi di lotta diplomatici e non violenti.
Da tredici anni, grazie al progetto di accoglienza sostenuto da Comune e Provincia di Ferrara, un gruppo di bambini ogni volta diverso, a fine estate arriva in città per trascorrere una breve vacanza, conoscere i coetanei ferraresi, visitare il territorio e sottoporsi a cure mediche che nel deserto non sarebbero possibili.
Un momento di grande divertimento non solo per i piccoli Saharawi, ma per tutte le persone che li hanno assistiti e accolti nella settimana di soggiorno. La Croce Rossa Italiana ha messo a disposizione volontari e mezzi per gli spostamenti, il comune di Ro Ferrarese li ha ospitati nel Mulino sul Po, le Feste del PD di Tresigallo e di San Martino gli hanno fatto assaggiare i piatti tipici locali, il Circolo Nautico gli ha aperto le porte del proprio bagno a Volano, la Bocciofila La Ferrarese ha offerto loro la cena. Una forte rete di solidarietà che ha fatto sentire i bambini come a casa.
Al termine del soggiorno ferrarese, i sei saharawi sono rientrati nei campi profughi con la consapevolezza che esiste un altro mondo oltre il deserto e che il loro popolo non è da solo nella richiesta di un referendum per l’indipendenza, del quale si stano occupando anche le Nazioni Unite.