L’esperienza del Comitato, in collaborazione con le altre associazioni impegnate in questo progetto, ha rivelato come l’interesse della cittadinanza (in particolare nella città di Ferrara), per il tema dei diritti umani sia vivo. Le iniziative organizzate in questi anni, in particolare sull’Argentina ed il periodo delle dittature sudamericane, hanno infatti sempre avuto un ottimo riscontro in termini di presenze e di interesse soprattutto tra gli studenti coinvolti. C’è inoltre a Ferrara, benché non in forme organizzate, una viva e cospicua comunità di argentini, ex esiliati politici o emigrati per motivi economici, che da anni vivono e lavorano in città e che hanno già in alcune occasioni preso parte alle nostre iniziative.
Per questo il progetto nasce e prende vita dedicando la sua prima edizione alle violazioni dei Diritti Umani in Argentina, sia per seguire quel filo mai interrotto di incontri e di scambi con i familiari delle vittime di quel Terrore, sia per fare di questo un punto di partenza per introdurre nelle edizioni successive temi, luoghi e iniziative care a chi si interessa del rispetto dei Diritti Umani nel mondo.
L’idea è di rendere Ferrara un crocevia di esperienze e denunce, un luogo dove l’espressione artistica può esplicitarsi in tutte le sue forme. Proprio per questo le attività ipotizzate durante il mese di durata di Festival sono varie: mostre, cinema, teatro, dibattiti, presentazione di libri e/o riviste. La prima edizione, sperimentale nella forma, parte ed ha il suo fulcro nel Festival Cinematografico ripreso da quello organizzato dall’Instituto Multimedia Derechos Humanos America Latina y Caribe (IMDerHumalc) di Buenos Aires, per svilupparsi all’interno della città in varie forme (il teatro in piazza, la mostra fotografica, gli incontri) e quindi cercando il contatto con tutti i pubblici possibili (dall’appassionato di cinema, a quello di fotografia, allo studente, fino al cittadino curioso che passeggia per la Piazza).
Un progetto di questo tipo riteniamo possa essere di primario interesse non solo per gli enti pubblici territoriali, Comune, Provincia e Regione, ma anche per altri soggetti pubblici e privati interessati alle iniziative per il rispetto dei diritti dell’uomo e della pace. Anche per questo riteniamo che la recente approvazione da parte del Parlamento del Trattato di Amicizia fra Italia e Argentina possa essere un ulteriore stimolo per rendere disponibili risorse per la realizzazione del progetto.